Esce il 10 maggio 2001 il nuovo libro sull'omicidio di Massimo D'Antona


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Abgeschickt von Retedigreen.com am 08 Mai, 2001 um 10:01:18

Esce il 10 maggio in tutte le librerie, "Il delitto D'Antona. Indagine sulle nuove Brigate Rosse". Un libro del giornalista Daniele Biacchessi, edito da Mursia,24000 lire.

Il libro di Daniele Biacchessi, si muove su vari fronti: la dinamica dell’omicidio, l’analisi dei vecchi e dei nuovi documenti brigatisti, il movente apparente e quello nascosto, le sigle e l’organigramma del nuovo terrorismo, le piste investigative.

LA DINAMICA DELL’OMICIDIO

Il libro rivela alcune discrepanze nell’azione dei terroristi il 20 maggio 1999, a Roma, in via Salaria. L’utilizzo dei furgoni per osservare gli spostamenti del professor D’Antona è un comportamento anomalo:solo nell’omicidio di Roberto Ruffilli, nel 1988, viene impiegato un furgone analogo, l’ultimo agguato delle Br prima di D’Antona. Per assassinare D’Antona viene utilizzata una pistola calibro 9X17:è un altro fatto anomalo, in quanto nella storia del terrorismo rosso non è mai stata impiegata un’arma simile. I terroristi rubano due furgoni a Roma, in quartieri come Torpignattara e Porta Portese, da sempre controllati dalla malavita organizzata. Inoltre, altro fatto inspiegabile, lasciano le targhe vere in uno dei due automezzi.

L’ANALISI COMPARATIVA DEI DOCUMENTI BR

Attraverso le nuove tecnologie informatiche è oggi possibile comparare documenti diversi attraverso lo scanner e i computer. L’autore ha inserito tutti i documenti più significativi dall’88 ad oggi e ha inserito alcune parole chiave. Il risultato è che ,cambiando alcuni nomi, i pensieri, le frasi e perfino i periodi spesso si ripetono. Frasi come “rifunzionalizzazione dello Stato” compaiono nel documento Ruffilli e in quello D’Antona. Poiché è stato accertato dalla Corte di cassazione, l’organigramma del gruppo di fuoco che uccise Ruffilli a Forlì, ci sono forti indizi, prove negli ultimi giorni, che la rivendicazione dell’omicidio D’Antona è stata pensata e scritta in parte in alcune carceri speciali come Latina e Trani da nomi conosciuti dell’ultima stagione delle Brigate Rosse- Partito Comunista Combattente. In primis dalla coppia Maria Cappello – Fabio Ravalli ma anche da altri che compongono la direzione brigatista.

I MOVENTI

Il movente apparente dell’omicidio D’Antona è senza dubbio insito nell’obiettivo da colpire. D’Antona, uomo di cerniera tra sindacato e Governo D’Alema, fautore di riforme importanti come quelle sugli scioperi e sulla pubblica amministrazione. Quindi un riformista, come Ruffilli, Tarantelli.Un obiettivo facile da uccidere: gira senza scorta, spesso a piedi, non è armato, è abitudinario. Poi c’è il movente nascosto. Il libro porta le prove che nel maggio 1999, c’era la volontà politica e l’accordo tra numerose forze parlamentare per chiudere gli anni piombo con una legge sull’indulto. I nuovi terroristi, da sempre contrari, hanno quindi ripreso la lotta armata da dove la avevano interrotta (Ruffilli) utilizzando le stesse modalità. Infatti dal ’99, il disegno di legge che doveva andare in discussione è stato praticamente ritirato da tutti i gruppi parlamentari.

LE SIGLE E L’ORGANIGRAMMA

Un gruppo di fuoco di una ventina di persone, non una Brigata, neppure una colonna. Probabilmente diverse piccole cellule compartimentate, con una direzione strategica formata da brigatisti latitanti, in semilibertà e detenuti nelle carceri di massima sicurezza. Poi ci sono le altre sigle che dialetizzano con le Br Pcc. I Nuclei comunisti combattenti, i Nuclei territoriali antimperialisti, i Nuclei proletari, i Nuclei di iniziativa proletaria rivoluzionaria. Molti fanno già parte delle Br- Pcc, altri si stanno screditando sul piano militare. Nel libro c’è l’analisi comparata delle loro azioni, dei documenti di rivendicazione.

LE NUOVE PISTE

Il libro rivela alcuni personaggi da tempo seguiti dagli investigatori. In particolare le attività di alcuni brigatisti in semilibertà, in contatto con l’esponente dei Nap Giorgio Panizzari, che usufruiscono di permessi per il lavoro esterno. A uno di questi è stato concesso il 19 maggio 1999, il giorno prima dell’omicidio D’Antona. C’è la pista che porta ai detenuti irriducibili nelle carceri di latina e Trani. C’è quella che porta nella zona di Rieti dove vivono in libertà quaranta ex terroristi dell’ultima generazione. Molte delle piste seguite da questo libro sono puntualmente state riscontrate dalla cronaca di questi giorni. Comprese le indagini sulle associazioni sovversive fiancheggiatrici delle nuove Brigate Rosse.

Il libro sarà presentato Giovedì 17 maggio, ore 18, Sala del Refettorio, Camera dei Deputati,Roma.Oltre all'autore interverranno Olga D'Antona, Giovanni Pellegrino e Giovanni Bianconi

Giovedì 31 maggio,ore 18,Libreria Feltrinelli di Piazza Duomo, Milano.
Oltre all'autore interverranno Olga D'Antona,Giancarlo Caselli,procuratore Eurojust che firma la postfazione del libro e Guido Salvini,giudice del Tribunale di Milano.



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