- Il pm Morvillo alla requisitoria (udienza del 12/10/'95):
"Contrada si è voluto attribuire il merito dell'arresto di Gambino ma in realtà a coordinare quella operazione fu Antonio De Luca. Lo ha confermato lui stesso in aula. Gambino fu trattenuto alla Squadra Mobile solo per qualche ora, poi fu rilasciato. Lo dimostra il conto dell'albergo dove alloggiava il boss. Gambino pagò anche la notte che Contrada sostiene fu trattenuto dalla polizia".
DIFESA
-Contrada all'udienza del 30 marzo 1995: "Non ho mai avuto paura. Imposimato
ripete ciò che a suo tempo disse il questore Immordino. Quello che dice
è falso e offensivo. Non permetto a nessuno di diffamarmi. Bastava che alzassi il
telefono e in ventiquattr'ore potevo essere trasferito in qualsiasi sede.
Individuammo Gambino la sera del 12 ottobre '89. Ci spiegò che era a Palermo per una
questione di eredità. Non c'erano elementi per arrestarlo. Telefonai al giudice
Imposimato la stessa sera, a casa sua. La telefonata e il suo numero furono segnati quel
giorno nella mia agenda. Lui mi disse che ne avremmo parlato in una riunione a Roma, il giorno
dopo. L'indomani partii per Roma e Joe Gambino venne rilasciato quella stessa mattina dopo la
riunione, secondo le indicazioni di Imposimato.
Se avessi voluto favorire Gambino, non lo avrei fatto pedinare e fermare".
-I legali di Contrada hanno chiesto di acquisire agli atti del processo una
lettera di encomio che Imposimato inviò, il 16 luglio del
1980 all'allora capo della polizia. "...il dottor Contrada e il dottor Vasquez
hanno raccolto, pur tra le notevoli difficoltà dell'ambiente dominato
dalla paura e dell'omertà -scriveva Imposimato- una serie di precisi elementi
comprovanti le attività illecite svolte dalle persone inquisite in
Sicilia, i loro collegamenti con i maggiori esponenti di Cosa nostra (tra cui
Giovanni, Rosario e Giuseppe Gambino, Joseph Macaluso, Antonio Caruso e Michele
Sindona)".
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