Il pentito Francesco Marino Mannoia: "Ricordo che sin dal mio ingresso nella famiglia di Villagrazia Purpi era ritenuto a completa disposizione della famiglia e Girolamo Teresi gli aveva regalato un appartamento nel suo stabile".
Interrogato il 6 giugno del '94 (Purpi non è stato ascoltato al processo perché deceduto nel '95) ha ammesso di avere acquistato la proprietà di un appartamento nel medesimo stabile di Albanese, di aver conosciuto Stefano e Giovanni Bontade sol perché quest'ultimo era fidanzato con una ragazza che abitava nel suo condominio. Il funzionario ha smentito qualsiasi altro rapporto.
Il pm Ingroia alla requisitoria (udienza del 14 dicembre 1995): "Una lettera fra due mafiosi ci testimonia senza alcun dubbio i rapporti organici fra Bontade e Purpi: il 3 febbraio '83 venne sequestrata una lettera di Giovanni Bontade, fratello di Stefano, a casa di un uomo d'onore, Innocenzo Pasta. Dal carcere il mafioso chiedeva di interessarsi, tramite Purpi, per "avvicinare" i medici che lo avrebbero dovuto sottoporre a perizia e dare un parere sulla sua scarcerazione".

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