Il caso Contrada (Capitolo 8 /Pagina 32)

I rapporti di Contrada con i Salvo
ACCUSA
Nel 1983 i carabinieri intercettarono una conversazione telefonica fra Contrada e Nino Salvo, potente finanziere siciliano colluso con la mafia.
Quando il 31 ottobre 1983 carabinieri e polizia inviarono alla magistratura un rapporto sulla strage di Chinnici, indicando l'intenzione del consigliere istruttore di arrestare gli esattori di Salemi, Nino Salvo chiese un colloquio a Contrada.
Il pm Alfredo Morvillo durante la requisitoria (udienza del 13/12/'95): "Salvo gli telefonò direttamente, cosa che si poteva permettere considerati i loro rapporti. E gli chiese un colloquio che poi avvenne subito dopo in prefettura. Uno dei passaggi principali è rappresentato dalla testimonianza dello stesso Alto commissario De Francesco: secondo Contrada, Salvo gli aveva chiesto un colloquio per far conoscere la sua tesi difensiva al prefetto. Ma lo stesso prefetto ha negato di aver mai saputo nulla al proposito da Contrada.
La verità è che Salvo voleva parlare proprio con l'imputato, il quale aveva dunque un buon motivo per non informare il suo diretto superiore nè la magistratura di quell'incontro: il contenuto del dialogo".
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