Bernardo Provenzano

Foto di Bernardo Provenzano

Due mesi prima dell'arresto di Contrada, il prefetto Rossi, allora capo della Criminalpol, richiamò a Roma dalla sua missione siciliana, il funzionario Roberto Scotto perché ritenuto "vicino a Contrada", ormai prossimo all'incriminazione. Il prefetto Rossi ha spiegato che le indagini per la cattura di Provenzano continuarono: le notizie che Contrada e Scotto avevano raccolto furono trasmesse alla Criminalpol siciliana. Quest'ultima circostanza è però smentita dallo stesso Scotto il quale, all'udienza del 13 maggio 1995, ha riferito ai giudici di aver saputo dal cugino Salvatore Di Costanzo (deceduto qualche mese fa), dirigente della Criminalpol di Palermo che quelle indagini non furono mai continuate.


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