Falcone archiviò il caso

Il 18 settembre 1984, in una caserma di Roma, il giudice Falcone e il consigliere istruttore di Palermo Antonino Caponnetto, stanno raccogliendo le rivelazioni di "don Masino" che avrebbero portato in carcere, il 29 settembre, durante il blitz di San Michele, 366 boss delle cosche palermitane.

Falcone e Caponnetto chiedono a Buscetta se "organi preposti alla repressione del fenomeno mafioso siano in qualche modo collusi con Cosa nostra". Lui fa il nome di Contrada. Dice di aver saputo da Rosario Riccobono che era vicino alle cosche.

L'11 ottobre 1984, Bruno Contrada viene interrogato dal sostituto procuratore Vincenzo Geraci. Il poliziotto spiega di aver compiuto molteplici operazioni contro Riccobono e il suo clan.

Le spiegazioni di Contrada convincono Falcone: il 7 marzo 1985 il giudice archivia l'inchiesta.


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