Adriana, è diventato veramente difficile scrivere una lettera che non
sia una sequela di banalità ed insulsaggini sterili ed inutili. Come si
può scrivere cose del genere quando nel proprio animo si accumulano, si
alternano, si accavallano, si confondono, si intersecano, si uniscono in modo
da formare una indescrivibile miscela che non sembra avere più
nulla di umano: rancore, odio, istinto di vendetta, disprezzo, disgusto,
schifo, rammarico, senso di impotenza, disperazione, rabbia, furore, abbandono,
rassegnazione, apatia, ripulsa per se e per gli altri, ansia, angoscia, paura
di vivere e di morire, attaccamento animale alla vita, e tante, tante altre
cose che potrebbero riempire pagine e pagine ......
Ma ti rendi conto che è stata distrutta la mia vita soltanto per delle
sporche calunnie di sporchi individui che non potendo affermare di averne
cognizione diretta riferiscono di avere avuto notizia dei fatti addebitatimi da
altri che non possono confermare o negare perché morti da anni? Mi
attribuiscono rapporti con persone mai conosciute o che, se da me conosciute,
profondamente disprezzate, trattate soltanto per miei doveri d'ufficio.
Ciò che è stato l'adempimento del mio dovere mi viene ritorto contro !
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