-Il pentito Salvatore Cancemi
all'udienza dell' 11 ottobre 1994: "Seppi da
Pippo Calò che Contrada era nella mani di Bontade".
DIFESA
Contrada all'udienza del 13 ottobre 1994: " Come è possibile se fui
proprio io a perseguire con le mie indagini Calò e Bontade? Tutto
ciò risulta da dati investigativi e processuali. Cancemi ha detto
esplicitamente di essere entrato in Cosa nostra nel 1976, in una data fra il
gennaio e il maggio, quando fu arrestato per rapina dagli uomini della Mobile
che io guidavo. Ha aggiunto di avere appreso subito della mia presunta
collusione con la mafia".
ACCUSA
Il secondo tramite fra Contrada e Bontade fu il commissario Pietro Purpi
essendo lui stesso, secondo i pentiti Mutolo Mannoia e Pennino in stretti rapporti con il capomafia
di Villagrazia.
DIFESA
Contrada, alla stessa udienza: "Ho conosciuto Purpi nel novembre del '62
quando fui trasferito
da Latina a Palermo. Lui dirigeva la sezione Antirapine. Nel '71 è
andato al Primo
distretto e nel '77 è passato a dirigere il Secondo distretto. L'ho
conosciuto
certamente, anche se non abbiamo mai compiuto indagini insieme. Non mi
risulta che si sia
mai occupato di mafia. Non mi ha mai parlato di Stefano Bontade né di
vicende legate alla mafia (...) Mi chiedo piuttosto perché non erano
state contestate al
Purpi le accuse fatte nei suoi confronti. Purpi è morto lo scorso aprile e
ormai da lui non
potranno avere più chiarimenti".
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