Il pm Ingroia alla requisitoria (udienza del 26 novembre 1995): "Contrada
ha sempre negato l'appartenenza a quest'ordine cavalleresco di cui Cassina
era luogotenente per la Sicilia. Non ci sarebbe stato nulla di male ad
ammetterla: la Procura non ha mai ritenuto che l'organizzazione fosse una
forma di massoneria deviata nè che i rapporti fra Contrada e Cosa
nostra discendessero dalla sua apparteneza all'ordine. La circostanza che
l'imputato neghi di farne parte, nonostante ce ne siano le prove ci
conferma ancora una volta che in questo modo egli intende negare il
rapporto con Cassina che fu all'origine del rapporto con la mafia. Contrada
ha sempre detto di aver ricevuto l'investitura a cavaliere da un suo
sottufficiale, Procopio La Mattina ma di non avere mai percipato alla vita
associativa. In udienza è stato smentito proprio da La Mattina".
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