Il caso Contrada (Capitolo 5 /Pagina 6)
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E poi: portate via dalla mia casa ("perché ritenuto capace di abusarne") non armi (anche se regolarmente denunziate) ma pezzi della mia vita: la mia sciabola da ufficiale dei Bersaglieri, la sciabola di zio Darwin alla battaglia di Sciara-Sciat, il pugnale che aveva in guerra mio padre, il mio pugnaletto da Balilla, la sciabola di ufficiale di zio Fidia, età.... Perché non hanno portato via anche quei pezzi di carta con cui lo Stato mi ha tante volte detto: Bravo, hai rischiato la pelle, complimenti e compiacimenti . . . ! ". Credi che abbiano ormai più valore per me o per i miei figli? Se e quando tornerò a casa fa' in modo ché io non li veda: fanne un pacco di cui già conosco il destinatario . . . !

Se chi ha scritto "concreto pericolo di fuga" avesse saputo o immaginato soltanto da dove vorrei veramente fuggire la sua penna si sarebbe fermata ...
Se quando ha scritto "socialmente pericoloso" avesse soltanto per un attimo pensato a quale è stata la mia vita, quali cose ho fatto per difendere la società, la sua penna si sarebbe rifiutata di proseguire. E cosi via, per tutto il resto ......

Al mio processo dovrebber essere citati tanti morti: mafiosi come Riccobono, Marchese, Inzerillo, Bontade, etc. che direbbero: Non è vero che noi abbiamo riferito quelle cose sul dott. Contrada ai suoi attuali accusatori". E poi dovrebbero venire altri morti a parlare di me: Giuliano, Cassarà, Terranova, Mancuso, Chinnici, Costa, Scaglione, Borsellino, Dalla Chiesa, Migliorini, Li Donni, Vicari, Russo, Montana, Basile e tanti, tanti altri ......
Ma i morti credibili non parlano ed i vivi non credibili parlano ......

Bruno


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