Il caso Contrada (Capitolo 8 /Pagina 15)
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I rapporti con la P2

ACCUSA
Bruno Contrada era iscritto all'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, organizzazione para-massonica a cui aderivano politici, funzionari pubblici, taluni di essi in odor di mafia.
Ne parla il conte Arturo Cassina, luogotenente dei Cavalieri del Santo Sepolcro, che ha deposto all'udienza del 9 settembre 1994.

DIFESA
- Contrada all'udienza del 12 novembre 1994: "Fu il maresciallo La Mattina, mio sottufficale, che era iscritto insieme alla moglie all'Ordine del Santo Sepolcro, a iscrivermi, pensando di farmi cosa gradita. Mi offrì l'onorificenza e io accettai di buon grado ma non partecipai mai a una riunione nè versai un lira per le opere di beneficenza in Terrasanta".
-Contrada, al termine dell'udienza del 3 ottobre 1995: "Non sono massone, non lo sono mai stato perché è contro la mia cultura, i miei interessi e la mia religione. Anche se il processo durasse duecento anni non riuscirebbero a dimostrare che sono massone".
- Lorenzo Lo Monaco, dirigente della Corte d'Appello di Palermo e tesoriere dell'Ordine del Santo Sepolcro, all'udienza del 18 aprile 1995: "Contrada non ha mai partecipato alle riunioni dell'Ordine né alla cerimonia di iniziazione".
-Il generale dei carabinieri Ignazio Milillo, all'udienza del 29 giugno 1995: "Contrada non ha mai partecipato alle riunioni dell'Ordine né ha mai pagato le quote associative".

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