"Il rapporto che c'era fra Bontade e Cassina - spiega il pm Ingroia nella
requisitoria (udienza del 24 novembre 1995) - era il tipico rapporto che
intercorre fra mafioso e imprenditore contiguo. Il primo assicura
protezione e il secondo contraccambia con favori. Cassina non si limitava a
subire ma consapevolmente si serviva di questo rapporto per i suoi
interessi (...). Alcuni uomini di Bontade, Giovanni Teresi ed Enzo Sutera
sono stati assunti dalle imprese del gruppo Cassina. Erano formalmente
dipendenti ma non andavano a lavorare. Controllando i registri delle buste
paga, abbiamo scoperto che spesso non risulta la loro firma. Ma comunque lo
stipendio lo percepivano lo stesso".
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