Uno è il pezzo forte dell'accusa che dimostrerebbe gli intensi rapporti di amicizia fra Contrada e Cassina. "Lo abbiamo individuato-spiegano i pm durante la requisitoria-grazie ad un involontario scivolone di un testimone della difesa, Paolo Splendore, funzionario della Prefettura. È stato lui ad indicarci, durante la sua deposizione, alcune telefonate e incontri fra Cassina, il suo factotum e Contrada, aventi ad oggetto l'affitto di alcuni locali dell'imprenditore da parte della Prefettura di Palemo".
Secondo l' accusa, Contrada, all'epoca capo di gabinetto dell'Alto commissario per la lotta alla mafia e prefetto di Palermo, Emanuele De Francesco, si sarebbe interessato alla trattativa, pur non avendone titolo. Lo dimostrano alcuni riscontri ritrovati nelle sue agende e nella documentazione conservata degli archivi della Prefettura.
Scorrendo le fasi principali della trattativa per l'affitto dei locali (il sopralluogo, la scelta effettuata da una commissione prefettizia, la richiesta della società editrice Telestar, proprietaria dell'edificio, di adeguare la pigione) i pm hanno scoperto che cè una perfetta coincidenza di date fra gli atti amministrativi e le annotazioni sull'agenda del funzionario inquisito. Segno che Contrada si interessò alla vicenda.
"Non vogliamo dimostrare che si trattò di un interessamento illecito-spiegano i pm-ciò che interessa è che Contrada e Cassina abbiano negato che ci fu, anche in questo caso, qualsiasi rapporto fra di loro".

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