2 luglio 1975: nel corso di un appostamento, viene ucciso l'agente di polizia Gaetano Cappiello. Le cronache del tempo raccontano che Contrada, arrestando uno dei presunti killer, Salvatore Micalizzi, lo costrinse a raccogliere da terra, con la lingua, alcune banconote di cui il mafioso aveva tentato di disfarsi. Mentre leccava il pavimento, il commisario gli urlava: "Sono ancora sporche di sangue".
Per il delitto Cappiello venne condannato Antonino Buffa. Nel processo erano imputati Rosario Riccobono, Salvatore e Michele Micalizzi, Salvatore Davì e Gaspare Mutolo, oggi pentito e grande accusatore di Contrada.
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