DIFESA
Contrada all'udienza del 9 dicembre 1994: "Il 13 maggio l'ispettore
Santi Donato ha sostenuto che i miei rapporti con Cassarà erano ottimi.
La sua vedova ha detto che il marito diffidava di me ma non ha citato episodi
especifici. Il 31 maggio il prefetto De Fancesco ha parlato di rapporti ottimi,
anzi affettuosi. C'era un grande spirito di collaborazione con Ninni Cassarà e
Beppe Montana. Una volta quest'ultimo venne all'Alto commissariato
perché teneva ai miei personali complimenti per un'operazione che aveva
svolto. Quest'ultima circostanza è stata confermata da Paolo Splendore, funzionario del Sisde, durante la sua deposizione il 3 febbraio 1995. ".
-L'agente del Sisde, Liberato Benedetti all'udienza del 29 giugno 1995 ha
dichiarato: "Nel periodo in cui Bruno Contrada era coordinatore dei centri
Sisde per la Sicilia, più voltre intercorsero rapporti di collaborazione
con il commissario Cassarà. Il commissario Montana, collaboratore di
Cassarà, ci chiese mezzi e attrezzature per le indagini mirate alla
cattura dei latitanti".
- Il prefetto Giovanni Pollio, all'udienza del 22 maggio 1995 ha dichiarato:
"Mi occupai insieme a Contrada della proposta di misure di protezione di
Cassarà e del suo trasferimento a Genova che poi non si realizzò
perché Cassarà preferì restare a Palermo".
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