Il caso Contrada (Capitolo 8 /Pagina 2)
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ACCUSA
-Mutolo all'udienza dell'8 giugno 1994: "Riccobono regalò a Contrada il danaro per acquistare un'automobile".
Durante la requisitoria, all'udienza del 4 dicembre '95, il pm Ingroia spiega come non sia stato possibile individuare con certezza l'auto: "Mutolo era a conoscenza di dati generici. Ma ciò non significa che sia stato smentito. Anzi, importanti riscontri ci hanno permesso di individuare il titolare della concessionaria dove Contrada acquistò l'auto".

Nonostante non ci siano certezze sull'auto che sarebbe stata acquistata da Contrada, i pm non hanno rinunciato a cercarla. Secondo la loro ricostruzione, sarebbero tre le auto sospette

DIFESA
-La signora Monica Fisher, amica di Contrada, acquistò un'Alfa Romeo grazie a un prestito fattole da un conoscente, Renato Di Falco
- All'udienza del 25 ottobre 1994 depone Calogero Adamo, titolare della concessionaria dove, secondo l'accusa, sarebbe stata acquistata l'auto: "Conosco Contrada ma non gli ho mai venduto auto. Ho avuto invece come clienti i boss Rosario Riccobono, Stefano Bontade, Gaspare Mutolo e anche Francesco Marino Mannoia, che acquistò da me una Ferrari 208 turbo".

-Il capitano Luigi Bruno, della Direzione investigativa antimafia, incaricato di ricercare i riscontri alle dichiarazioni di Mutolo, ha controllato gli intestatari di circa 200 autovetture, acquistate nella concessionaria "Adamo automobili" tra il 1980 e il 1982, ma non è riuscito ad individuare l'auto sospetta.


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