DIFESA
Contrada nella stessa udienza risponde: "Non ho ricevuto pressioni e non ho mai conosciuto Vanni Calvello. Quel parere non era un
favore. La situazione era rimasta inalterata ma ritenni che l'orientamento
della Questura fosse favorevole. E per non mettere in allarme il principe,
oggetto di indagini, ritenni di non oppormi. La posizione giudiziaria di
Calvello era difficile da valutare data la sua personalità e l'ambiente
dal quale proveniva. Non era facile collocare la sua figura in un clan mafioso.
Credo comunque di essermi consultato con il questore Nicolicchia.
Ho conosciuto la madre di Calvello, la principessa Ganci ma solo perché
dava in affitto il suo palazzo per feste e ricevimenti ai quali la nobildonna
era solita partecipare in qualità di padrona di casa".
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