Il caso Contrada (Capitolo 9 /Pagina 15)
Ha mai avuto rapporti con Pennino?
<<A marzo del '79 uccisero il segretario provinciale della Dc di Palermo,
Michele Reina. Ero alla Criminalpol e, insieme al collega Giuliano, che
dirigeva la Mobile, me occupai del caso. Anzi, me ne occupai prevelentemente
io, perché questo omicidio era succeduto di poco a quello di Mario
Francese, cronista giudiziario del Giornale di Sicilia e a quello di Filadelfo
Aparo, brigadiere della Squadra Mobile. Giuliano era molto preso da quelle
indagini e quando uccisero il dottor Reina curai io la maggior parte degli
interrogatori di uomini politici. Nel corso di queste indagini scoprimmo che
Reina era dedito a qualunque gioco d'azzardo e che negli ultimi tempi aveva
avuto molte vincite. E siccome Pennino aveva una scuderia di cavalli, decisi di
sentirlo. Da lì, proseguendo sulla traccia del gioco d'azzardo e delle
scommesse clandestine sui cavalli all'ippodromo di Palermo, nacque un'indagine
nel corso della quale arrestammo tra gli altri il padre e un cugino di Pennino.
Bene, si è arrivato al punto di dire che Giuliano seguiva la pista
politica sull'omicidio di Reina, quella degli appalti. Mentre io, per sviare le
indagini, seguivo quella del gioco d'azzardo. Non è vero: io andavo su
tutte le piste e lo dimostra una relazione del Sisde dell'82 dove cito questo
omicidio e indico tutti i possibili moventi. La magistratura riteneva che la
testimonianza di Pennino potesse portare un qualche aiuto all'accusa e invece
è accaduto esattamente il contrario>>.
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