Il contributo di Buscetta è stato anche importantissimo per comprendere la cultura mafiosa, la mentalità e i codici di comportamento degli "uomini d'onore".
Altri pentiti, secondo Falcone, hanno dato notizie più dettagliate e aggiornate sull'organizzazione mafiosa ma nessuno ha offerto un apporto così completo a decisivo alla conoscenza del fenomeno mafioso.
Grazie alle dichiarazioni di Buscetta e a quelle di Salvatore Contorno, l'8 novembre 1985 il pool antimafia formato da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Leonardo Guarnotta e Giuseppe Di Lello, rinviò a giudizio 464 "uomini d'onore". Ebbe così inizio il primo maxiprocesso.
Il contributo di Buscetta non si esaurisce qui. Collaborando col giudice Falcone, disse di non voler rivelare cosa sapesse dei rapporti fra mafia e politica perché riteneva che "lo Stato non fosse in grado di sopportare un tale colpo". Dopo le stragi Falcone e Borsellino, Buscetta ha deciso di fare queste rivelazioni. Oggi è uno dei principali accusatori del senatore Giulio Andreotti.
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