Bruno Contrada è rimasto in carcere dal 24 dicembre 1992, giorno del suo arresto, al 31 luglio 1995.
I suoi avvocati presentano la prima istanza di scarcerazione nel gennaio1993, alla Corte di Cassazione. Il 5 febbario, la Suprema Corte rigetta l'istanza sostenendo che le accuse convergenti di più pentiti giustificano la detenzione.
Allo scadere dei primi sei mesi di carcerazione, nel mese di luglio del 1993,nella sua ordianza, una seconda istanza viene presentata al giudice delle indagini preliminari. Il 24 agosto viene rigettata. Il gip sostiene che sussistano ancora le esigenze cautelari (pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato). Contro questo provvedimento venne proposto appello al Tribunale della libertà, ma il primo ottobre, i giudici del riesame confermarono la decisione del gip.
Un altro ricorso per Cassazione viene proposto a dicembre dello stesso anno ma anche questo è rigettato.
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